Le parole di mons. Antonio Lanfranchi Arcivescovo Abate di Modena-Nonantola alla beatificazione di Rolando Rivi
Carissimi, al termine di questa celebrazione, solenne e semplice, austera e gioiosa nello stesso tempo, che mi auguro segni indelebilmente la vita di ognuno di noi, ma anche la storia della nostra Chiesa e della nostra società, permettete che dia voce ai sentimenti di profonda gratitudine che porto nel cuore.
Anzitutto il grazie filiale a Papa Francesco.
Dono più grande e significativo non potevamo ricevere in questo Anno speciale della fede. Il martire è il testimone più eloquente della sequela di Gesù cristo; in lui la fede viene non solo annunciata, ma mostrata in tutta la sua bellezza e forza. In Rolando Rivi vediamo risplendere quella luce , di cui parla Papa Francesco nella Lumen Fidei, che avvolge tutta la persona, orientandola al dono totale di sé, e dalla persona si irradia sulla società, per diventare fermento di riconciliazione, di unità, di pace e di fraternità. Grazie papa Francesco.
Grazie a Vostra Eminenza cardinale Angelo Amato, Suo rappresentante. La sua presenza ci rende visibile non solo Papa Francesco e la cattolicità della Chiesa, ma anche la cattolicità della santità, del martirio.
Ci onora che un santo di casa nostra, un santo bambino, varchi i confini del nostro territorio per essere invocato e ricordato in tutto il mondo. Ricorderemo le sue parole, Eminenza: “le ideologie umane crollano, ma il vangelo dell’amore non tramonta mai perché è una buona notizia. E oggi il nostro piccolo beato è una buona notizia per tutti”.
Grazie eminenza per la sua presenza, ma anche per la passione con cui ha seguito tutto l’iter del processo che ha portato alla beatificazione. E grazie per le sue sentite parole, che ci aiuteranno a tradurre il dono ricevuto in compito di testimonianza.
Un grazie a Sua Eminenza il card. Carlo Caffarra; un grazie per l’affetto e la vicinanza che ha sempre dimostrato, ma anche quale presidente della Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna, che il 2 luglio 2005 ha dato il consenso all’avvio della causa di beatificazione.
Grazie a tutti gli arcivescovi e i vescovi presenti, che a vario titolo sono legati alla figura del beato Rolando Rivi: mons. Camisasca, mons. Caprioli, mons. Ghizzoni, mons. Negri, mons. Rabitti, mons. Solmi, mons. Bernardini. Altri vescovi, in particolare quelli della regione, impediti da improrogabili impegni pastorali, hanno assicurato la loro preghi9era. In particolare vogliamo ricordare mons. Verucchi, colpito dalla morte del fratello, di cui proprio oggi pomeriggio si celebrano le esequie. Anche Mons. Pizzi è stato impedito all’ultimo momento da motivi di salute. Un saluto affettuoso e un grazie ai familiari del beato, in particolare alla sorella Rosa e alla zia suora, suor Sara, dell’Istituto Suore Maestre “Santa Dorotea”.
Grazie alle autorità tutte: non mi dilungo a ricordarle, perché certamente correrei il rischio di dimenticare qualcuno. Qualche eccezione mi sia concessa per i sindaci di Castellarano Rivi, di Palagano Braglia e di Modena, Pighi, con il quale vorrei ringraziare tutti gli uffici, i servizi e le organizzazioni legate al Comune per la pronta disponibilità e l’encomiabile coinvolgimento che hanno dimostrato.
Grazie a tutti i sacerdoti; grazie ai seminaristi e al folto gruppo dei chierichetti: sono davvero lieto che i chierichetti di Modena prendano come loro patrono il beato Rolando Rivi. Alla sua intercessione vorrei affidare in particolare in particolare, oltre ai seminaristi e ai chierichetti, i giovani, perché sostenuti nel prendere decisioni coraggiose e definitive in ordine alla chiamata del Signore.
Un sentito grazie al comitato Amici di Rolando Rivi, con il suo presidente l’arcivescovo Luigi negri ed il segretario Emilio Bonicelli, che ha promosso la beatificazione, ne ha sostenuto con passione tutte le fasi e diffuso la conoscenza della figura del beato. Con il comitato ringrazio la postulatrice della causa, dott. Francesca Consolini.
Un grazie ai comitati di Reggio e di Modena che hanno curato tutta la fase riguardante l’evento di oggi.
Un grazie alla Schola Cantorum che ha contribuito a render solenne e partecipata questa celebrazione e a tutti i volontari che hanno dato un contributo determinante alla riuscita di questa giornata.
Un grazie infine, ma non meno sentito e convinto, a tutti voi che siete accorsi così numerosi, a cui vorrei aggiungere quelli che ci hanno seguito attraverso le trasmissioni televisive. La vostra partecipazione riveste tanti significati, che insieme evidenziano il carattere popolare della santità.
le pagine più belle della storia della Chiesa sono quelle scritte dai santi. Sono i santi che dicono la bellezza della fede e fecondano la vita della Chiesa. Sono i santi i testimoni che, attraverso il fascino della loro umanità permeata dalla fede, sanno risvegliare le domande radicali e indicare la via della risposta.
Ora nel corpo della nostra Chiesa è immesso il sangue della testimonianza eroica di Rolando Rivi, perché ci sia data nuova energia per seguire Cristo e servire appassionatamente l’uomo, costruendo insieme la civiltà dell’amore e della verità.
E’ la risposta che siamo chiamati a dare e che affidiamo anche all’intercessione della Beata vergine Ausiliatrice del Popolo Modenese, ai santi patroni Geminiano e Silvestro e, da oggi, al beato Rolando Rivi.
+ Antonio Lanfranchi
Arcivescovo